26 July 2023

 

Docente e militante, critico della scienza e degli scienziati

 

Apprendo, oggi 26 luglio, ne "Il Manifesto",  della morte di Angelo Baracca, conosciuto in anni molto lontani (gli anni '70) quando studiavo all'Università di Padova, invitato dal Collettivo di Fisica per un dibattito sulla "neutralità della scienza".
Collaborava allora con la Redazione di Sapere con cui mi aiutò a pubblicare un articolo sulla Chimica, poi in SE - scienza esperienza e infine in Testi e Contesti. In quegli anni "vivi e dinamici" in molti avevamo capito che ciò che studiavamo era molto contradditorio: progresso delle conoscenze sulla natura e le sue leggi ma anche spudorata sottomissione alle regole dell'accumulazione capitalistica, di cui molte branche delle scienze forti (Fisica, Chimica, Matematica) erano la punta di diamante, soprattutto al servizio del sistema militare nucleare.

Riprendo dal giornale e riporto uno degli ultimi messaggi di Angelo...

«Carissime,i, non posso neanche essere molto lungo. un tumore al fegato mi lascia poche settimane, in assistenza domiciliare avrò le cure del caso e verrò accompagnato alla fine. Destino migliore non potevo sperare.
Sapete che sono un ateo convinto e che nell’aldila’ trovero’ solo tenebre, la pace il silenzio del nulla. Finalmente.
Non farò un funerale, anzi. Non mi dispiace mettere fine ai miei giorni, da 4 anni lo desideravo, finalmente ci siamo.
Se posso fare un’ultima esternazione me ne vado convinto che la non-violenza non abbia senso, sia una velleità vuota che sussiste solo in Europa e in America non una prospettiva reale, andate a praticarla nell’Africa Nera …
Non ho più fiato per continuare. Vi prego non rispondetemi, non venitemi a cercare voglio solo silenzio.Non credete… sono su di morale. Abbraccio Angelo».
 
 

03 July 2023

 No Comment!

Da "Il fatto quotidiano" - 3/07/2023

...ALLARME CONTROSOFFITTI.

Ospite del salotto di Bianca Berlinguer, Flavio Briatore ha spiegato la sua idea di società.
“L’altra settimana sono andato da un falegname e tutti i falegnami dell’officina avevano più di 50 anni, perché non avendo delle aziende che possono sopravvivere da sole ai  figligli fanno fare altre cose, tipo mandiamoli a scuola, mandiamoli all’università. Noi ciritroveremo tra 20 anni senza più falegnami, senza più muratori. Non ci sarà più genteche fa i controsoffitti”. Replica della conduttrice: "Ma perché il figlio di un muratoredeve essere costretto a fare il lavoro del padre? E' un ragionamento che non comprendo”.
Risposta: “Se le piccole imprese funzionano il figlio è invogliato a continuarel'impresa del padre. Se queste imprese non funzionano, devono fare altri lavori”. Logicaa parte, come osano i falegnami? Come si permettono i loro figli di fare l’università,ingenerando nella società un tale allarme controsoffitti? Ma la domanda davvero inquietanteè: come è successo che un signore che si vanta di non leggere, è stato condannato elatitante ed è potuto rientrare in Italia solo dopo un’amnistia, è diventato un maître à
penser? Come è possibile che uno che è stato bocciato due volte alle superiori e che si è diplomato geometra (da privatista, con una tesina sul progetto di una stalla) sputi sentenze sulla scuola che le persone dovrebbero frequentare?