23 April 2019


Notre Dame…gotico, alchimia…miti medievali prima della scienza moderna.

 

Questo intreccio tutto medievale tra religione cristiana, miti e ricerca filosofica sulla realtà è effigiata sul pilastro centrale della Cattedrale, quello che sostiene il Portale del Giudizio Universale.

 Da Alias op.cit
Qui si vede una figura femminile la cui descrizione viene fatta dal misterioso alchimista che si celava sotto il nome di Fulcanelli, l'autore del celeberrimo libro “Il mistero delle Cattedrali”, dal quale la traiamo:

“Il pilastro di mezzo, che divide in due il vano d'ingresso, ci offre una serie di rappresentazioni allegoriche delle scienze medioevali: di fronte al sagrato, e al posto d'onore, l'Alchimia è raffigurata da una donna la cui fronte tocca le nubi seduta in trono, ella ha nella mano sinistra uno scettro, segno di sovranità, mentre con la destra tiene due libri, uno chiuso (esoterismo) e l'altro aperto (essoterismo). Mantenuta tra le sue ginocchia e poggiata sul suo petto si eleva la scala dai nove gradini, la scala philosophorum …
…Così la Cattedrale ci appare basata sulla Scienza Alchemica, investigatrice delle trasformazioni della sostanza originale, della Materia elementare (Materia dal latino Mater). Perché la Vergine-Madre, spogliata del suo velo simbolico, non è altro che la personificazione della Sostanza Primitiva, di cui si è servito, per realizzare i suoi fini, il Principio creatore di tutto ciò che esiste...
Da Alias op.cit.
Inoltre  tra le statue che ornavano  la Cattedrale, oggi annerite dal fumo…, ve n'è una particolarmente emblematica di tutto questo: l'Alchimista col suo berretto frigio.
Il saggio, avvolto nel leggero camice di laboratorio, s'appoggia con una mano alla balaustra, mentre con l'altra accarezza la propria barba abbondante e serica. Egli non medita, osserva. L'occhio è fisso; lo sguardo possiede una straordinaria acutezza. Tutto, nell'atteggiamento del Filosofo, rivela una estrema emozione. Che splendida figura questa del vecchio maestro che scruta, interroga, curioso ed attento, l'evoluzione della vita minerale e poi, infine, abbagliato, contempla il prodigio che solo la propria fede gli faceva intravvedere…
 Con queste parole Fulcanelli introduce la figura dell'Alchimista sulla torre settentrionale della grande cattedrale gotica.






Il testo è tratto dall’articolo ”Il mistero della cattedrale”, Alias del 20 aprile 2019.
Il libro di Fulcanelli “Il mistero delle Cattedrali” può essere trovato qui…
 

10 April 2019

Leon Battista Alberti: "Ludi Matematici" 

 

Questa opera che Leon Battista Alberti volle dedicare a Meliaduso d’Este, fratello di Leonello d’Este fu scritta tra il 1450 e il 1453.

Perché “giochi matematici” e non piuttosto semplicemente “matematica” o meglio ancora “problemi di geometria e di fisica”, come sarebbe stato più rispondente al contenuto reale dell’opera? Perché promettere al suo destinatario «cose iocundissime » nelle quali «voi prenderete diletto sì in considerarle sì ancora in praticarle e adoperarle»?
(...)
Credo si possa affermare che, in nessun tempo, la matematica sia stata la disciplina più amata nel mondo dell’apprendimento; la storia aneddotica ci insegna come, fin dall’antichità più remota, si sia manifestata una certa qual difficoltà da parte di taluni all’apprendimento della matematica. Valga l’esempio attribuito ad Euclide: «Non vi sono vie regali per la geometria», frase detta scacciando un principe che voleva imparare in fretta e senza sforzi la sua disciplina.
Ciò ha fatto sì che, sotto forma di finti “giochi”, si sviluppasse tutta una serie di testi, sollecitazioni etc. per spingere i giovani ad apprendere la matematica, ad accettarla, se non proprio ad amarla.
(...)
Bisogna invece lodare e riconoscere la duttilità di pensiero, il grande afflato culturale a tutto campo, la padronanza che Leon Battista pone in queste cose, trovandole, come lui dice (o spera?), “iocundissime”. 

È questo che lo rende partecipe di quell’Umanesimo totale di cui è uno degli esponenti più sublimi.




Il libro dell'Alberti è scaricabile da LIBER LIBER.

Il testo da cui sono presi questi brani è di Bruno D'Amore.

Foto originali di G. Scotto di Clemente: Leon Battista Alberti, particolari della chiesa di S.Andrea, Mantova.