12 December 2023

 Un grafico molto interessante


Le tecnologie informatiche arricchiscono o impoveriscono le mansioni e le qualifiche di chi lavora?

(da Mathematics Education - Arohi Gupta - Fasi della vita nel campo della matematica...)
 

 

24 November 2023

 In cerca di personaggi ne "Il giro del mondo in 80 racconti"


Talete, Darwin, von Humboldt, Giuseppe Tucci e Fosco Maraini, Pasolini e...molti popoli indigeni...

Racconti brevi in intorno al mondo in questo nuovo libro...





08 November 2023

 6 motivi per cui impariamo l'algebra


L'algebra potrebbe sembrare un viaggio sconcertante, ma ci sono ragioni profonde per cui ci immergiamo in questo affascinante mondo di equazioni e variabili. Ecco 6 validi motivi per cui l'algebra è una parte essenziale del percorso educativo:

🔵Superpotere di risoluzione dei problemi: l'algebra ti fornisce le competenze per affrontare i problemi del mondo reale con facilità. Dal budget alla pianificazione della vacanza dei tuoi sogni, l'algebra ti consente di risolvere le sfide quotidiane.

🔵L'algebra è la porta d'accesso a concetti matematici più complessi. Pone le basi per il tuo viaggio attraverso il calcolo, la trigonometria e oltre.

🔵Pensiero critico: l'algebra affina la tua mente e migliora le tue capacità di pensiero critico. Ti insegna ad analizzare, scomporre e risolvere i problemi in modo metodico.

🔵Universalità: l'algebra è un linguaggio universale che trascende i confini e le culture. È il filo conduttore che collega le persone di tutto il mondo attraverso la bellezza della matematica.

🔵Opportunità di carriera: molte carriere entusiasmanti, dall'ingegneria alla scienza dei dati, richiedono una solida base in algebra. Apre le porte a infinite possibilità.

🔵Sviluppo cognitivo: l'algebra non riguarda solo i numeri; Si tratta di sviluppare il cervello. Ti sfida a pensare in modo logico e creativo, migliorando le tue capacità cognitive.

  1. Problemi ed equazioni
  2. Disequazioni e problemi 
  3. Il metodo delle coordinate

19 September 2023

 Oppenheimer...

 

Realtà e finzione cinematografica...
...il progetto della bomba atomica è arrivato a compimento di 40 anni di scoperte rivoluzionarie nella fisica: per limitarci agli anni 30 ricordiamo la scoperta del neutrone (Chadwick in Inghilterra), la
scoperta della radioattività artificiale (Joliot-Curie in Francia), la scoperta dei neutroni lenti fatta da Enrico Fermi e dai ragazzi di via Panisperna a Roma, la scoperta della scissione dell’uranio (Hahn e Strassmann in Germania), la scoperta del plutonio e la separazione degli isotopi dell’uranio (negli Stati Uniti). Parte fondamentale del Progetto Manhattan è stata la realizzazione nel 1942 dell’impresa eccezionale di produrre una reazione a catena di fissione auto sostenuta e controllata: questa è stata opera di un team di scienziati di cui Fermi, L’ultimo uomo che sapeva tutto, l’unico in grado di dominare tutti gli aspetti del problema, sia sperimentali sia teorici sia tecnologici, è stato sicuramente l’indiscusso leader scientifico di origine italiana.
Enrico Fermi appena sbarcò a New York nel gennaio del 1939 iniziò a lavorare con Leó Szilàrd, visionario fisico ebreo di origine ungherese che per primo ebbe l’intuizione della possibilità di una reazione nucleare a catena. Szilàrd, che a differenza di Fermi aveva uno spiccato interesse per la politica e gli eventi della guerra, convinse nell’ottobre del 1939 Albert Einstein a firmare una famosa lettera indirizzata all’allora presidente americano, Roosevelt, per avvertirlo del pericolo di una probabile costruzione, da parte dei tedeschi, di un’arma nucleare che avrebbe potuto portare la Germania di Hitler a conquistare il mondo. Quella lettera diede inizio al Progetto Manhattan, che iniziò con un basso profilo nel 1939, ma crebbe dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor nel ’41, fino a impiegare più di 130.000 persone e a costare quasi 2 miliardi di dollari (equivalenti a circa 23 miliardi di dollari attuali). Il capo dell’intero progetto fu il generale Leslie Groves mentre il direttore scientifico fu Robert Oppenheimer che svolse il ruolo del grande manager organizzativo.

 
...È difficile immaginare che il Progetto Manhattan sarebbe andato in porto senza tutti i grandi scienziati che ne furono gli essenziali protagonisti e che, essenzialmente, erano motivati dalla paura che i nazisti arrivassero prima al traguardo. L’opera di Fermi fu senza dubbio fondamentale per il loro successo. Gli storici ritengono che senza Fermi il Progetto sarebbe andato avanti più lentamente e di sicuro in modi diversi. Fermi è stato infatti uno delle personalità chiave dell’intero progetto: non
inventò la bomba atomica, ma lui e Szilárd hanno sicuramente inventato il reattore nucleare dove è avvenuta la prima reazione a catena, un passaggio chiave per l’intera impresa. Dopo la guerra, Fermi era convinto che “i depositi di uranio ora conosciuti nel mondo ci potranno fornire energia sufficiente per parecchie migliaia di anni. Energia che sarà a disposizione di tutti i popoli della terra perché l’atomo è internazionale e nessuna nazione o nessun gruppo di nazioni detiene il monopolio dell’uranio o il monopolio della scienza atomica o il monopolio degli impianti atomici”. Una speranza irrealizzata dato che le cose, come abbiamo visto, sono andate in maniera diversa e oggi l’energia nucleare è in declino per i problemi di costi e sicurezza.
...Negli ultimi 75 anni, negli Usa si è diffusa la convinzione che sganciare le bombe su due città di scarsa importanza militare, Hiroshima il 6 agosto 1945 e Nagasaki tre giorni dopo, fosse l’unico modo per porre fine alla Seconda guerra mondiale senza un’invasione del Giappone che sarebbe costata
centinaia di migliaia di vite americane e forse milioni di giapponesi. Secondo questa narrazione, le bombe non solo hanno posto fine alla guerra, ma lo hanno fatto nel modo più umano possibile. Tuttavia, molte evidenze storiche provenienti dagli archivi americani e giapponesi mostrano che il Giappone si sarebbe arreso in quell’agosto anche senon fossero state usate le bombe atomiche e che il presidente Truman e i suoi più stretti consiglieri lo sapevano.
...Szilárd si accorse prima e meglio di tutti del pericolo nucleare e si oppose senza successo al lancio delle bombe atomiche anche promuovendo una petizione tra gli altri scienziati del Progetto. 
Dopo la guerra, Szilárd cambiò campo di studi ma insieme al suo vecchio amico Einstein fondò il Comitato degli Scienziati Atomici. 
...Come ci avverte l’orologio del Giorno del Giudizio del bollettino del Comitato degli Scienziati Atomici, proprio quello fondato da Szilárd ed Einstein, il mondo è ora più vicino all’annientamento nucleare di quanto non lo sia mai stato dal 1947. Lo stesso Comitato ha saggiamente deciso di includere altre armi di distruzione di massa (come le armi batteriologiche) e il cambiamento climatico come elementi di valutazione del rischio di estinzione: nel 2023, l’orologio è stato impostato a 90 secondi alla mezzanotte – la fine del mondo. Orizzonti cupi davanti a noi.

Il testo è tratto da "OPPENHEIMER. I FISICI E LA BOMBA" di F. Sylos Labini, Il fatto quotidiano - 19/09/23

Foto di G. Scotto di Clemente

28 August 2023

 Un poster in classe


 
 
  • La matematica riguarda le connessioni e la comunicazione

  • La matematica è creatività e senso 

  • Gli errori sono valutabili

  • La profondità è più importante della velocità

  • Le domande sono davvero importanti 

  • Tutti possono imparare la matematica ai livelli più alti

  • La classe di matematica è per l'apprendimento non per la prestazione

    Fonte: Arohi Gupta

13 August 2023

 L'altro versante


Un progetto per immagini di ricognizione su angoli dell'Italia di montagna: dagli Appennini alle Alpi...

..." POCHISSIMI ITALIANI SANNO CHE L'ITALIA HA ANCORA UNO STRAORDINARIO E PREZIOSO PATRIMONIO DI BIODIVERSITÀ, SPESSO DIMENTICATO IN QUALCHE ANGOLO FUORI MANO...QUESTO PROGETTO PRODURRÀ IL PRIMO E MIGLIORE ANTIDOTO CONTRO LA DISATTENZIONE. " 
 

05 August 2023

 Oceani bollenti - I record infranti nel 2023

 

Da "La Stampa" - 5/08/2023
 
 
...Un nuovo record piomba sull'iper-estate 2023: gli oceani non sono mai stati così caldi da quando registriamo la temperatura delle acque, 20,96 °C. È stato superato il precedente primato di pochissimo,
ma in mesi diversi. Nel marzo 2016 la temperatura aveva raggiunto i 20,95 °C, ma il mese di marzo è storicamente quello in cui gli oceani sono mediamente più caldi. Se consideriamo solo i valori agostani, siamo quasi mezzo grado sopra il precedente record. I dati arrivano dal monitoraggio del programma europeo Copernicus. Samantha Brugess, ricercatrice dell'ente, mette le mani avanti: «Siamo già molto preoccupati per i valori del prossimo marzo». 
 
 
...Gli oceani assorbono il 25% di tutta l'anidride carbonica presente in atmosfera, producono la metà dell'ossigeno che respiriamo e catturano il 90% del calore in eccesso del surriscaldamento globale. Il mare è un prezioso un polmone blu. È quell'amico sempre pronto ad aiutarci, addirittura a indebitarsi per noi. Più CO? c'è in atmosfera, più finisce in acqua e infatti si parla di «acidificazione degli oceani», uno dei fattori – insieme alla temperatura – che devasta le barriere coralline. Le conseguenze si ripercuotono su tutta la biodiversità sottomarina. Ma la malattia del mare è multiforme: oltre alla temperatura ci sono anche inquinamento e pesca.
 
Un ultimo dato che dovrebbe davvero spaventarci arriva dall'arcipelago delle Florida Keys, che conta 1.700 isolotti tra Oceano Atlantico e Golfo del Messico. Qualche giorno fa la temperatura dell'acqua ha raggiunto i 38,4 °C, più alta di una vasca idromassaggio...

26 July 2023

 

Docente e militante, critico della scienza e degli scienziati

 

Apprendo, oggi 26 luglio, ne "Il Manifesto",  della morte di Angelo Baracca, conosciuto in anni molto lontani (gli anni '70) quando studiavo all'Università di Padova, invitato dal Collettivo di Fisica per un dibattito sulla "neutralità della scienza".
Collaborava allora con la Redazione di Sapere con cui mi aiutò a pubblicare un articolo sulla Chimica, poi in SE - scienza esperienza e infine in Testi e Contesti. In quegli anni "vivi e dinamici" in molti avevamo capito che ciò che studiavamo era molto contradditorio: progresso delle conoscenze sulla natura e le sue leggi ma anche spudorata sottomissione alle regole dell'accumulazione capitalistica, di cui molte branche delle scienze forti (Fisica, Chimica, Matematica) erano la punta di diamante, soprattutto al servizio del sistema militare nucleare.

Riprendo dal giornale e riporto uno degli ultimi messaggi di Angelo...

«Carissime,i, non posso neanche essere molto lungo. un tumore al fegato mi lascia poche settimane, in assistenza domiciliare avrò le cure del caso e verrò accompagnato alla fine. Destino migliore non potevo sperare.
Sapete che sono un ateo convinto e che nell’aldila’ trovero’ solo tenebre, la pace il silenzio del nulla. Finalmente.
Non farò un funerale, anzi. Non mi dispiace mettere fine ai miei giorni, da 4 anni lo desideravo, finalmente ci siamo.
Se posso fare un’ultima esternazione me ne vado convinto che la non-violenza non abbia senso, sia una velleità vuota che sussiste solo in Europa e in America non una prospettiva reale, andate a praticarla nell’Africa Nera …
Non ho più fiato per continuare. Vi prego non rispondetemi, non venitemi a cercare voglio solo silenzio.Non credete… sono su di morale. Abbraccio Angelo».
 
 

03 July 2023

 No Comment!

Da "Il fatto quotidiano" - 3/07/2023

...ALLARME CONTROSOFFITTI.

Ospite del salotto di Bianca Berlinguer, Flavio Briatore ha spiegato la sua idea di società.
“L’altra settimana sono andato da un falegname e tutti i falegnami dell’officina avevano più di 50 anni, perché non avendo delle aziende che possono sopravvivere da sole ai  figligli fanno fare altre cose, tipo mandiamoli a scuola, mandiamoli all’università. Noi ciritroveremo tra 20 anni senza più falegnami, senza più muratori. Non ci sarà più genteche fa i controsoffitti”. Replica della conduttrice: "Ma perché il figlio di un muratoredeve essere costretto a fare il lavoro del padre? E' un ragionamento che non comprendo”.
Risposta: “Se le piccole imprese funzionano il figlio è invogliato a continuarel'impresa del padre. Se queste imprese non funzionano, devono fare altri lavori”. Logicaa parte, come osano i falegnami? Come si permettono i loro figli di fare l’università,ingenerando nella società un tale allarme controsoffitti? Ma la domanda davvero inquietanteè: come è successo che un signore che si vanta di non leggere, è stato condannato elatitante ed è potuto rientrare in Italia solo dopo un’amnistia, è diventato un maître à
penser? Come è possibile che uno che è stato bocciato due volte alle superiori e che si è diplomato geometra (da privatista, con una tesina sul progetto di una stalla) sputi sentenze sulla scuola che le persone dovrebbero frequentare?

18 May 2023

 

Da "Il Fatto quotidiano" - 18/05/23

Fermarsi entro il 2050, non aggiungere più neanche uno scampolo di cemento al suolo ormai occupato al punto da non riuscire più a trattenere quella pioggia tanto necessaria ma diventata, per un drammatico paradosso, una sciagura: è uno storico obiettivo, peccato che la legge che lo prevede non abbia mai visto la luce. La si richiede a ogni nuova tragedia ma giace in Parlamento, in varie versioni, sin dal 2012 quando fu proposta dall’allora ministro delle Politiche agricole, Mario Catania (governo Monti).
(...)
I dati dell’ultimo rapporto Ispra raccontano un scenario disastroso:
nel 2021 sono stati consumati circa due metri quadrati al secondo, cioè 19 ettari al giorno (l’equivalente di 27 campi da calcio), un record negli ultimi dieci anni. “La copertura artificiale del suolo è ormai arrivata al 7,13% rispetto alla media Ue che è del 4,2%”. Non c’è grado di tutela che regga. “Il consumo di suolo è presente all’interno delle aree vincolate per la tutela paesaggistica (+1.270 ettari), entro i 10 km dal mare (+1.353 ettari), in aree a pericolosità idraulica media (+992 ettari), in aree a pericolosità da frana (+371 ettari) e in aree a pericolosità sismica (+2.397 ettari).
IL PIANO Nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici è l’altro grande assente, di fatto una sorta di database con 361 azioni di adattamento raccolte per urgenza, tipologia, tempi e istituzione competente. Soprattutto, con le stime dei costi e dei fondi già
disponibili. È una componente essenziale della Strategia Nazionale di Adattamento è latita nonostante il governo ne avesse assicurato un’accelerazione dopo l’alluvione di Ischia. L’italia è uno degli ultimi Paesi Ue a non averlo. L’opposizione al piano è talmente forte che viene serbato e resuscitato (a parole) al ministero dell’ambiente dal
2016. Nel 2021, l’allora ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ne parlava al Consiglio Ambiente della Ue dicendo che era questione di poco, prima che sparisse dai radar. Dal 2017 la bozza del documento, studiato nel 2016, giaceva in un cassetto nonostante una consultazione pubblica. Dopo i fatti di Ischia, il governo si era impegnato a riprenderlo. A fine gennaio era in consultazione, poi più nulla.

14 April 2023

 Il triangolo di Tartaglia o di Pascal


Il Triangolo di tartaglia (chiamato anche di Pascal) è un affascinante costrutto matematico che è stato studiato e ammirato per secoli. È una disposizione triangolare di numeri in cui il primo e l'ultimo numero in ogni riga sono sempre 1, e ogni numero successivo in una riga è la somma dei due numeri direttamente sopra di esso. Il triangolo prende il nome dal matematico francese Blaise Pascal, che per primo lo descrisse nel 17 ° secolo. Il Triangolo di Pascal ha molte proprietà e applicazioni interessanti in campi come la combinatoria, la teoria della probabilità e la teoria dei numeri...
 
 

 

20 February 2023

 Arte e Geometria...


Dalla mostra "L'occhio in gioco" - Padova 2023




Foto di G. Scotto di Clemente

29 January 2023

26 January 2023

 Fare scatoloni non è un’alternativa alle ore di studio

Il Fatto Quotidiano · 26 gen 2023 · SILVIA TRUZZI

 

Il 21 gennaio di un anno fa moriva in un’azienda in provincia di Udine a 18 anni Lorenzo Parelli, travolto da un tubo metallico durante l’ultimo giorno di stage del suo percorso formativo ...

Il monitoraggio del 2020 dell’unione degli Studenti aveva raccolto i casi limite (soprattutto al Sud dove il tessuto industriale offre meno scelta): dagli studenti nocerini che hanno raccolto pomodori ai liceali addetti alle fotocopie nei Comuni. E oggi?

(...) Le voci raccolte da un articolo de ilfattoquotidiano.it raccontano che, semplicemente, non è cambiato nulla.
Niccolò frequenta un Istituto tecnico tessile a Prato: “Per la prima settimana mi hanno fatto mettere in ordine dei fogli di carta. Dopo 15 giorni ci hanno comunicato che la ditta si sarebbe trasferita. Ci hanno messo a ripulire gli uffici delle segretarie, a svuotare gli scaffali e a fare scatoloni”. Giuseppe frequenta un Istituto tecnico-economico a Busto Arsizio e ha lavorato per due settimane in uno studio di commercialisti: avrebbe dovuto aiutare nelle attività di contabilità, ma si è ritrovato a riordinare il magazzino. Saranno le esperienzepeggiori? Può darsi, ma non c’è dubbio che questo sistema non serve agli studenti, servealle imprese che così hanno a disposizione manodopera gratis.
L’idea efficientista di una scuola in cui s’impara solo ciò che serve è disastrosa. Anche perché s’impara sempremeno. 

Stando all’ultima rilevazione dell’indagine triennale Pisa (acronimo che sta per Programme for International Student Assessment) dell’Ocse, che valuta le competenze essenziali dei 15enni in 79 Paesi, il risultato dell’italia è tragico: solo il 5 per cento dei ragazzi è in grado di rispondere correttamente a domande semplici di comprensione del testo. Altra conferma: la scuola non sblocca l’ascensore sociale, gli istituti sono frequentati da studenti che provengono dallo stesso ambiente socio-economico. Alla faccia della “rimozione degli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana” e dell’uguaglianza tra i cittadini. Per anni abbiamo sentito straparlare di merito ed eccellenze (come se la maggioranza che non primeggia non esistesse) tanto che oggi abbiamo un ministero dell’istruzione e del Merito. Siamo stati un modello nel mondo, ci ritroviamo a essere un Paese di analfabeti, a un livello tanto basso da rendere impossibile l’esercizio della cittadinanza, l’accesso al mercato del lavoro in condizioni di parità per chi parte svantaggiato, l’emancipazione da condizioni di indigenza. Che Merito c’è in una scuola pensata per il lavoro e che non insegna a pensare criticamente?
Gramsci diceva agli operai: “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza”.
 

Un secolo dopo possiamo solo prendere atto della regressione: lavorate invece di studiare.

06 January 2023

 È un sistema in grado solo di sfruttare, dalle classi alla Terra

 

Da "Il Fatto quotidiano" - 06/01/23
 
(...)Anna Ghedina, 18 anni, di Padova, è del Coordinamento studenti medi del Nordest. Lo scorso settembre, assieme a tanti altri, era davanti allo stabilimento della Bc Service di Noventa di Piave, dove Giuliano De Seta, 18 anni, era stato schiacciato pochi giorni prima da una macchina, al quarto giorno di stage.

Anna aveva imbrattato di vernice rossa l’asfalto, proprio all’ingresso della fabbrica, con le scritte “Assassini!”, “Basta morti”, “Basta Pcto!”. Ora che scopre che nemmeno un risarcimento da parte dell’Inail sarà dato alla famiglia resta attonita.
 “La vita non ha comunque prezzo, e noi siamo per la vita, ma qui il potere degli industriali, delle istituzioni scolastiche e della politica, sembra volerci portare verso la morte. Il risarcimento negato è comunque un gesto politico che dimostra come siamo tutti sacrificati sull’altare del profitto, ci mandano a morire mentre parlano di promozione del merito e del profitto nella scuola”.

Dal Coordinamento da mesi dicono con forza la stessa cosa: “Quando chiediamo più investimenti per la scuola stiamo in realtà immaginando e costruendo un mondo diverso, in cui il modello di vita non si basi sullo sfruttamento di tutti noi dalla culla fino alla vecchiaia”.
 
È una generazione intera a sentirsi sotto attacco, come spiega Nina Mingardi, da Venezia.
“Spudoratamente se ne fregano di noi studenti. Le istituzioni manifestano una totale indifferenza per quello che chiediamo, mostrano la loro inadeguatezza nel dare risposte”.
Sulla scuola come sul lavoro e sull’ambiente. 
 
 Coordinamento studenti medi, Fridays for Future... “Viviamo in un sistema che ha prodotto un modello di sviluppo ben preciso, basato sullo sfruttamento infinito e devastante della nostra terra e sta conducendo verso un punto di non ritorno del pianeta” spiega Anna. Arrivare a Roma, davanti al Senato, è un attimo.