23 December 2020

 Come la matematica moderna emerse da una biblioteca islamica perduta

 

 

Secoli fa, una prestigiosa biblioteca islamica portò i numeri arabi nel mondo. Sebbene la biblioteca da molto tempo sia scomparsa, la sua rivoluzione matematica ha cambiato il nostro mondo.


 Un articolo molto interessante sulla migrazione della conoscenza matematica dall'India in Italia e in Europa, mediata dai grandi personaggi della civiltà arabo-islamica: nel sito della BBC.

Fibonacci











La storia in "La Casa della Saggezza, l'epoca d'oro della scienza araba", Jim Al Khalili, Bollati Borimghieri.


05 December 2020

 Per eTwinning, il 2020 è l’anno del cambiamento climatico e delle sfide ambientali.

“Il nostro obiettivo è quello di conciliare l’economia con il nostro pianeta, di conciliare il modo in cui produciamo, il modo in cui consumiamo, con il nostro pianeta e di farlo funzionare per la nostra gente”

Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea

Sostenendo il Green Deal europeo, eTwinning riconosce che gli studenti di oggi sono gli adulti di domani che più probabilmente subiranno gli effetti del cambiamento climatico. Per questo motivo è imperativo imparare a vivere in modo sostenibile per contrastare il cambiamento climatico e altre sfide ambientali.

Le scuole che partecipano a eTwinning possono fornire agli insegnanti le informazioni e le conoscenze necessarie per aiutarli a riflettere sul cambiamento climatico e far comprendere ai loro studenti le sue implicazioni il prima possibile. Inoltre, crediamo che gli insegnanti e i loro studenti svolgano un ruolo importante nel sensibilizzare l’opinione pubblica sui cambiamenti imminenti che si prevede porranno una sfida all'umanità nei prossimi anni in conseguenza dei cambiamenti climatici.

Per questo motivo, durante tutto quest’anno, l’obiettivo di eTwinning sarà quello di supportare questo processo rendendo gli studenti consumatori più consapevoli. In tal modo, gli studenti saranno guidati a sviluppare nuove abitudini, a imparare a fare scelte appropriate e più consapevoli dal punto di vista ambientale.

Attraverso progetti dedicati che affrontano il tema, gli studenti svilupperanno le loro competenze in scienze, tecnologia e ingegneria. Queste li aiuteranno a comprendere i cambiamenti causati dall’attività umana e insegneranno loro la responsabilità che hanno come singoli cittadini. L’apprendimento delle competenze di cittadinanza e la capacità di agire come cittadini responsabili e di partecipare pienamente alla vita civile e sociale sarà anche uno degli obiettivi di quest’anno.

Infine, utilizzando creatività, pensiero critico e problem solving per lavorare in collaborazione e trasformare in azione le idee sulla protezione del pianeta, studenti e insegnanti costruiranno anche la loro competenza imprenditoriale.

Per saperne di più sul tema annuale del 2020, leggi i kit di progetto “Let Us Green Again” e “Take Action for the Future”.

23 November 2020

22 November 2020

 Trasformare un cerchio in un rettangolo equivalente


❖ È un modo semplice per visualizzare l'area di un cerchio trasformando il cerchio in un rettangolo.

❖ π
r2 ti dà l'area di un cerchio, ma da dove viene? Ecco una spiegazione facile e semplice.
 
 





12 November 2020

 

Dare i numeri ai tempi del Coronavirus 

 

Interessanti considerazioni sui legami tra le diverse attività scientifiche, dalla fisica, alla chimica, alla biologia, e le loro relazioni con i modelli matematici, con un occhio di attenzione all'applicazione della modellistica ad un fenomeno complessocome la pandemia di Covid-19...
 
...Per qualsiasi disciplina che voglia definirsi scientifica, quando si ricorre a dei dati, per ricavare o confermare eventuali modelli o teorie, è fondamentale stimare l’affidabilità dei dati stessi e eventualmente isolare quali sono da scartare. Ciò implica sapere come son stati presi, quanto sono riproducibili, valutare eventuali incertezze ed errori sistematici. Inoltre, tramite ipotesi a priori e approssimazioni, è necessario fare una scelta di quali variabili considerare per la descrizione del fenomeno, quindi scegliere cosa debba essere oggetto di quantificazione matematica e cosa invece possa essere trascurato, ed eventualmente valutare se è possibile separare il fenomeno in più componenti. Idealmente potremmo letteralmente matematizzare ogni aspetto della realtà che ci circonda, ma al livello pratico non è sempre possibile proprio per la limitatezza degli strumenti a disposizione, sia di natura empirica che matematica. E se veramente si vuole fare previsioni, serve anche fare uno sforzo di immaginazione per ipotizzare i meccanismi alla base del fenomeno che si sta studiando, chiaramente alla luce delle osservazioni e dei dati a propria disposizione. Poiché tutti questi passaggi richiedono un certo livello di approfondimento della dinamica che si vuole studiare, conoscere poco la natura del problema rischia di compromettere irrimediabilmente i risultati del proprio studio, a dispetto dell’esattezza e della raffinatezza dell’elaborazione matematica. Insomma, visto che non si tratta di magia, se in entrata inseriamo spazzatura la matematica non potrà certo restituirci oro in uscita....
 

12 October 2020

 

David Attenborough: una vita sul nostro pianeta

 

Questo nuovo e pregevolissimo lavoro cinematografico si presenta con un taglio originale: raccontare in parallelo la storia personale di Attenborough, quella più generale legata all'evoluzione della vita sulla Terra e nel contempo fare il punto sulla scomparsa di interi ecosistemi e sul rapido esaurimento delle risorse naturali. 
Tuttavia con un messaggio di speranza per le generazioni future, perché negli ultimi decenni la comunità scientifica non ha solamente lanciato un grido dall'allarme sulla crisi climatica, ha anche indicato quali strade seguire per risolvere il problema.
 

 Il film è disponibile sulla piattaforma Netflix.

02 October 2020

 Da leggere: David Quammen, americano, classe 1948, è autore del bestseller planetario Spillover , edito in Italia da Adelphi.
L’ultimo suo saggio è L’albero intricato , sempre per Adelphi, un estratto da La Repubblica 2/10.

 


 Considerazioni molti interessanti per una lezione sulla teoria dell'evoluzione.

04 July 2020

In attesa di un rientro vero a scuola


Recensione di "Lettera a una professoressa" 


Eraldo Affinati - La Repubblica 04/07/20

«Spesso gli amici mi chiedono come faccio a far scuola. (…) Sbagliano la domanda, non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare scuola, ma solo di come bisogna essere per poter fare scuola». Parole, sante, di don Lorenzo Milani, comprese in Esperienze pastorali e sottolineate col pennarello rosso da più di una generazione, dette e ridette cento volte sino alla loro estrema, per alcuni insopportabile, consunzione semantica. C’è da chiedersi perché, ancora adesso, a parte chi continua ad attribuirgli, in un fraintendimento colossale, la responsabilità del cosiddetto sei politico di marca post-sessantottina, siano ancora in tanti a interpellare il suo fantasma, come se potesse indicarci la strada da percorrere per rimettere in sesto la tanto bistrattata scuola italiana. Non si rendono conto, questi estimatori in buona o cattiva fede, che tutto potremmo ricavare dal priore di Barbiana, all’infuori di un prontuario universalmente applicabile? «Insistono perché io scriva per loro un metodo, che io precisi i programmi, le materie, la tecnica didattica ». Nossignori, non ci siamo.
Allora riformuliamo la domanda: come bisogna essere a scuola? Per rispondere conviene rileggere, ancora una volta, Lettera a una professoressa.

Proponiamo dieci spunti di riflessione, da presentare ognuno in una doppia valenza interpretativa. Primo: non dovremmo mai e poi mai intimidire gli studenti; eppure se un docente fosse severo con autenticità, i suoi allievi potrebbero perfino apprezzarlo.
Secondo: guai a ingannarli con domande trabocchetto: giusto, tenendo presente che « un ragazzo che ha un’opinione personale su cose più grandi di lui è un imbecille » . Terzo: dobbiamo avanzare tutti insieme, senza lasciare indietro nessuno, ma non per ridurre i nostri obiettivi, anzi per moltiplicarli. Quarto: i ragazzi è necessario guardarli negli occhi e chiamarli per nome; però gli scolari vanno addestrati con le buone e con le cattive: non li possiamo lasciare allo stato brado. 
Quinto: dimentichiamoci la ricerca della perfezione che non conduce a niente, ma non accontentiamoci di poco. 
Sesto: occupiamoci di chi va male, per evitare di assomigliare all’ospedale che vuole curare i sani e non i malati e, così facendo, aiuteremo anche chi va bene. 
Settimo: mai impugnare il coltello dalla parte del manico, nascondendo la nostra sapienza o, peggio ancora, distillandola quasi fosse un liquido raro; nel medesimo tempo ricordiamoci che « a scuola si va per ascoltare cosa dice il maestro » . 
Ottavo: non si studia per la pagella, il registro e il diploma; lo si fa per realizzare un’impresa conoscitiva, ma questo dovrebbe valere nella scuola dell’obbligo, dove non dovremmo bocciare nessuno. All’università sarà diverso. Se il dottore sbaglia la diagnosi, il malato muore; se l’ingegnere non fa bene i conti, il ponte crolla. « Ad esempio per le patenti siate severi. Non vogliamo essere falciati per le strade». 
Nono: i programmi vanno rinnovati. A cosa serve far giocare a pallacanestro i ragazzi abituati ad arrampicarsi sugli alberi? Ognuno dovrebbe ricevere ciò di cui avrà bisogno: il che non significa abolire il basket. 
Decimo: scopriamo le carte della valutazione, non facciamo come la professoressa che, vedendo l’errore del suo alunno, non diceva nulla, altrimenti lui all’interrogazione si comporterà allo stesso modo: « Sfugge le cose che ha capito meno, insiste su quelle che sa bene » . 
Ecco il fondamento: ciò che dà senso a tutto. Altro che skills, vale a dire le competenze da stilare nel bilancio di fine anno!

20 March 2020

Progressioni e Convid-19


Perché se ogni malato infetta una sola persona l’epidemia si arresta


Diagrammi ad albero, progressioni geometriche e aritmetiche...applichiamo un po' di tragica contemporaneità allo studio di alcuni strumenti di analisi matematica.

Illustrazione ricavata da "La repubblica" del 20/3/2020.

Una persona infetta da coronavirus, in assenza di misure di mitigazione dell’epidemia, contagia in media altre 2,5 persone. Ciascuna di queste, a sua volta, ne contagia altre 2,5. Con questa progressione, bastano tre "generazioni" di contagi per passare da un infetto a una trentina. Ed è questo che spiega l’andamento esponenziale che caratterizza le fasi iniziali dell’epidemia. 
Ma R0, il numero di riproduzione di base (questo il nome tecnico del parametro che per Covid-19 vale 2,5) è quello fotografato al "tempo zero", all’inizio. 
L’obiettivo è fare in modo che il numero di riproduzione diventi minore di uno.
Perché se scende dal primo valore al secondo è una buona notizia?
Perché se un contagiato infetta in media meno di una persona l’epidemia si arresta. Ecco perché è importante che per l’emergenza coronavirus il numero di riproduzione passi dall’iniziale 2,5 a 1 nel minor tempo possibile.

26 February 2020

“Let Us Green Again”

 

eTwinning 2020 ha predisposto un progetto per un intervento di riflessione sui cambiameni climatici.