Per le prossime generazioni...
(...)L’interesse delle nuove generazioni si tutela anche, se non soprattutto,
rendendole consapevoli della crisi ambientale, della sua origine e dei
possibili rimedi, perché dovranno dare vita ad una società in armonia
con la natura che, come la comunità scientifica sostiene da tempo, deve
essere basata su un nuovo modello economico e culturale, essendo quello
attuale la causa prima della crisi che stiamo vivendo.
È quindi centrale, in questa prospettiva, l’educazione ambientale.
È quindi centrale, in questa prospettiva, l’educazione ambientale.
(...)Una generazione che abbia piena coscienza della necessità di abbandonare
senza ritardi e a qualsiasi costo l’uso dei combustibili fossili è un
serissimo pericolo per chi li produce e commercializza. Così aziende
come Eni e Liquigas, entrano a gamba tesa nell’educazione ambientale,
offrendo assistenza gratuita alla scuola pubblica sotto forma di
seminari, documentazione, strumenti didattici vari.
(...)si vede che l’impiego di fonti fossili non viene mai messo in
discussione – è come la terra che gira intorno al sole, un fatto
ineluttabile – e il messaggio è che siamo stati noi, con i nostri
comportamenti, i colpevoli, e a noi tocca essere più responsabili,
dobbiamo smetterla di essere spreconi. Da qui tutti i consigli per
consumare meno energia. Consigli giusti, naturalmente, ma di chi ci
induce allo spreco non una parola; non una parola su cosa dovrebbero
fare loro, le aziende del fossile, per ridurre le emissioni da loro
causate. Non possono certo dire la verità, cioè che pur essendoci un
accordo internazionale sulla necessità di arrivare al 2050 nella
condizione emissioni zero, cioè fossili bruciate zero, le compagnie
Oil&Gas continuano a investire senza sosta per trovare e sfruttare
nuovi giacimenti.
(...)si trova una stonatura: un multimediale in cui si spiega come la CO2 si
possa sotterrare, invece di mandarla in atmosfera, e così il problema è
risolto. Si parlasse anche di impianti geotermici, di sistemi di
accumulo dell’energia, o altri sistemi tecnologici potrebbe essere
giustificato il calarsi in una specifica tecnologia, sulla cui validità e
sicurezza si nutrono forti dubbi. Però, si capisce, i giovani vanno
abituati subito al fatto che i combustibili fossili si possono
continuare a bruciare, tanto poi la CO2 si sotterra.
(...)“La grande cecità” è stata definita quella di continuare a sostenere
l’attuale modello economico e culturale, e in questa cecità si vogliono
mantenere le nuove generazioni, abbandonandoli a un futuro sempre più
dominato da alluvioni, siccità, ondate di calore, fame.