Tutti i metalli preziosi e le terre rare che gli italiani non riescono a riciclare
Da "Il Manifesto - 15/12/2022"
I Critical Raw Materials, le materie prime critiche, sono tutte quelle materie prime non energetiche che formano i pilastri su cui si fonda il comparto industriale moderno, necessarie per la produzione di una vasta gamma di prodotti e servizi utilizzati nella vita di tutti i giorni e per lo sviluppo delle importanti innovazioni tecnologiche piรน eco-sostenibili e competitive a livello globale.
Queste tecnologie richiedono una grande quantitร di minerali e metalli, con una domanda prevista in continua crescita nei prossimi anni. Si stima, per esempio, che al 2030 l’Europa avrร bisogno di 18 volte piรน litio e 5 volte piรน cobalto rispetto ai livelli attuali per la fabbricazione di batterie per veicoli elettrici e stoccaggio di energia. Nel 2050 questo fabbisogno crescerร a 60 volte di piรน per il litio e 15 volte di piรน per il cobalto rispetto ai livelli attuali. Per il neodimio, giร nel 2025 potrebbero servire 120 volte l’attuale domanda.
Tali materie prime sono definite critiche perchรฉ sono sia di grande importanza per l’economia europea, sia soggette a un elevato rischio di approvvigionamento: la distribuzione non รจ omogenea ma limitata principalmente a paesi come Cina, Congo, Russia, Turchia, Sud Africa, dove sussistono pratiche lavorative insostenibili.
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Sono per lo piรน metalli preziosi e terre rare: oltre a quelli giร citati troviamo ferro, alluminio, rame, platino e poi palladio, tungsteno ( il metallo che fa vibrare gli smart phone), gallio e indio ( componenti
dei Led) e si concentrano sostanzialmente nei piccoli RAEE, ovvero apparecchiature illuminanti e altro, come aspirapolvere, macchine per cucire, ferri da stiro, friggitrici, frullatori, computer, stampanti, fax, telefoni cellulari, videoregistratori, apparecchi radio, plafoniere.
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«Una tonnellata di schede elettroniche da telefoni a fine vita contiene in media 276 g di oro, 345 g di argento, 132 kg di rame; se si considerano poi altri componenti, come magneti e antenne integrate ad esempio, l’elenco si allunga con le terre rare (quali ad esempio neodimio, praseodimio e disprosio) che possono raggiungere 2,7 kg per tonnellata di smartphone. Grazie alle tecnologie attuali รจ possibile riciclare oltre il 96% di questi dispositivi elettronici, recuperando quantitร significative di metalli preziosi con gradi di purezza elevati». Lo dice Danilo Fontana, ricercatore Enea e responsabile del progetto Portent (in collaborazione con la Regione Lazio): i ricercatori pensano di riuscire a
recuperare 2,7 kg di componenti da ogni tonnellata di schede di cellulari dismesse, attraverso processi innovativi basati sulla idrometallurgia. (...)
In uno smartphone...
Fotografie dell'autore alla mostra "ELEMENTS" 150° anniversario della tavola periodica degli elementi, organizzata dall'Universitร di Venezia, ottobre 2019.
๐๐ฆ๐จ๐ฏ๐ข๐ญ๐ช๐ข๐ฎ๐ฐ ๐ฅ๐ถ๐ฏ๐ฒ๐ถ๐ฆ ๐ญ๐ข ๐ฑ๐ณ๐ฆ๐ด๐ฆ๐ฏ๐ป๐ข ๐ฅ๐ฆ๐ญ ๐ฑ๐ข๐ณ๐ข๐ฅ๐ฐ๐ด๐ด๐ฐ ๐ฅ๐ช ๐๐ช๐ฎ๐ฑ๐ด๐ฐ๐ฏ ๐ฏ๐ฆ๐ช ๐ต๐ข๐ด๐ด๐ช ๐ฅ๐ช ๐ญ๐ฆ๐ต๐ข๐ญ๐ช๐ตร ๐ฅ๐ฆ๐ช ๐ค๐ข๐ด๐ช ๐ฅ๐ช ๐๐๐๐๐-19."
Quindi in Italia il Covid รจ stato meno letale che in Cina, ma ce ne possiamo accorgere solo facendo l'analisi in modo corretto, ossia stratificando per fasce d'etร .
La frase d'apertura del post, riportata nel paper dal titolo
"Simpson's Paradox in COVID-19 Case Fatality Rates: A Mediation Analysis of Age-Related Causal Effects" (link nel 1° commento),
segnalatomi dal mio collega Alessandro Brozzi, rappresenta uno dei migliori esempi riguardanti il "Paradosso di Simpson".
Difatti, nel tasso di letalitร complessivo entra in gioco la distribuzione demografica, che รจ completamente diversa tra Cina (etร media 37 anni) e Italia (etร media 46,2 anni).
Poichรฉ il tasso di letalitร non รจ costante nelle diverse fasce d'etร ma aumenta all'aumentare dell'etร , quando si fanno confronti medi tra popolazioni con distribuzioni demografiche diverse, si cade in pieno nel tranello del paradosso di Simpson, giungendo a conlusioni errate e fuorvianti.
Ovviamente se il tasso di letalitร fosse costante per tutte le fasce d'etร , questo problema non si porrebbe e non ci sarebbe differenza fra confrontare il tasso di letalitร nelle diverse fasce d'etร o il tasso di letalitร complessivo.
๐ Questa pubblicazione ci espone in modo cristallino un concetto che รจ stato ribadito piรน volte durante la pandemia: confrontare i numeri totali di Paesi con distribuzioni demografiche diverse equivale a confrontare ciliegie con avocadi!