28 June 2025

 Retrocrazia

Una decina di giorni fa avevo accennato qui alla piccola e ammirevole Estonia, solitaria coi suoi smartphone a scuola, mentre il resto d'Europa, Italia in testa, si avvia a proibirli. Ora la ministra dell'Istruzione estone, Kristina Kallas, ha annunciato che a settembre ogni studente avrà un account per accedere all'intelligenza artificiale. I ragazzi dovranno usarla per svolgere alcuni compiti, affinché imparino a conoscerla, a maneggiarla, a individuarne le potenzialità e i limiti, anche a correggerla. È la stessa idea su cui si è basata la didattica con lo smartphone, che la ministra spiega così: "Non vogliamo escludere gli smartphone dall'apprendimento, perché fanno parte della vita quotidiana". Poi ci sono anche i libri, i quaderni e le biro, ma "come possiamo avviare l'alfabetizzazione mediatica senza i telefoni?", dice ancora Kallas. E in quale luogo meglio della scuola, insiste, si può insegnare a distinguere un sito affidabile da uno no, una notizia vera da una falsa, le opportunità e i rischi della vita online? 


Progetto SMILe 2007/08 - Estonia

 Certo, in Estonia maestri e professoresse sono preparati: già nel 1997 (ventotto anni fa!) ogni classe aveva il computer e la connessione a internet. E oggi gli studenti estoni sono i migliori d'Europa in matematica, scienze e materie creative, mentre il loro è il paese più tecnologico del continente, col 70 per cento del Pil che viene dal digitale, col maggior tasso di start up per numero di abitanti, dove sul telefonino si vota in trenta secondi e si pagano le tasse in quattro minuti. Noi invece siamo un paese di vecchi paurosi che tira su una generazione di analfabeti destinati al declino.

Contributo da "La Stampa" - 28/06/2025

Il Progetto SMILe 

 

25 June 2025

 La Tavola Periodica degli Elementi e la Sostenibilità

 

In seguito ai workshop scientifici EuChemS sull'azoto (2022) e sul fosforo (2023), la tavola periodica EuChemS è stata ulteriormente aggiornata e integrata. Un nuovo colore (rosso profondo) è stato introdotto per azoto, fosforo e carbonio. Questo colore evidenzia il ribaltamento dei cicli biogeochimici di questi elementi, che sta gravemente influenzando la biosfera. In effetti, il massiccio rilascio di CO 2 – così come dell’azoto e del fosforo nel suolo e nei corpi idrici – ha già ampiamente superato i cosiddetti confini planetari. Il colore rosso, precedentemente inserito per il carbonio, è stato rimosso perché l’impegno globale di allontanamento dai combustibili fossili entro il 2050, firmato alla COP 28 di Dubai, certifica che, dal punto di vista temporale, il problema con i combustibili fossili non è più la sua disponibilità.
Per motivi di chiarezza, la leggenda contiene ora due gruppi di colori, legati alla disponibilità e alla sostenibilità. Inoltre, l'icona raffigurata in elementi che compongono gli smartphone è stata resa più evidente
 
 

 

04 March 2025

 L'intelligenza delle piante

 

Da "Il Corriere della Sera" - 04/03/2025
 
«Se riuscissimo a trasformare i segnali chimici in parole, in un bosco sentiremmo un grande chiacchiericcio. Le piante non parlano e non sono “intelligenti” nel senso che diamo a questi termini, ma hanno comunicazioni non verbali senza avere un cervello e un sistema nervoso», spiega Umberto Castiello, professore di neuroscienze cognitive al dipartimento di Psicologia dell’università di Padova e direttore di Mind the Plant, laboratorio dove si studia il comportamento e la comunicazione delle piante, autore di La mente delle piante, introduzione alla psicologia vegetale.
(...)
Foresta del Cansiglio

«Ora tutti hanno capito che questi studi pionieristici hanno solide basi scientifiche verificabili», dice Castiello. «Nel laboratorio di Padova, unico al mondo, studiamo le piante e il loro comportamento con tecniche che ci consentono di correlare vari segnali: il movimento in 3D, i potenziali elettrici e le molecole chimiche che emettono ». Recenti studi ribaltano completamente l’immagine che abbiamo delle piante. È un salto culturale enorme, perché siamo abituati da sempre a considerare i vegetali solo
in termini di utilità e fonte di cibo. Soprattutto perché non si muovono e «non emettono suoni». Le piante comunicano invece tra di loro: diffondono molecole che possono essere considerate come le lettere dell’alfabeto. Ma cosa si «dicono»? «Per esempio comunicano uno stato di stress perché attaccate da un parassita, dalla siccità o da un erbivoro». Le piante agiscono in maniera cooperativa. Questo tipo di comunicazione è essenziale per la loro vita individuale e come comunità.
«Studiando la pianta rampicante del pisello», prosegue il professore, «abbiamo dimostrato che non si muove a caso, ma programma il movimento verso il supporto. Il modo di attaccarsi è diverso a seconda del tipo di supporto, esattamente come noi cambiamo il movimento della nostra mano a seconda dell’oggetto che dobbiamo afferrare. 
(...)
«Gli alieni sono già tra noi: sono le piante», dice Castiello. «Sono vive, percepiscono l’ambiente che le circonda, “parlano” e inviano messaggi. Dobbiamo cambiare il nostro modo di considerarle, se no non
riusciremo mai a capire la complessità di questi esseri viventi che compongono il 90% della biomassa terrestre». 

Foto di G. Scotto d Clemente

14 February 2025

 

L’intelligenza artificiale dopo l’irruzione di DeepSeek

 

 La nascita e la succesiva esplosione di interesse mediatico attorno a DeepSeek, dimostra che è possibile costrire una piattaforma di Intelligenza Artificiale, efficiente, senza passare attraverso i monopoli oligarchici americani...
 
L'articolo completo 
 
Vignetta di Giovanna B. - Laboratorio con il Logo (1993)

 

06 December 2024

 Cristina Roccati la donna che «osò» studiare fisica

 

 Da il "Corriere del Veneto (Treviso e Belluno) · 06 dic 2024"

Cristina Roccati, giovane e coraggiosa amante delle scienze esatte, in vita fu una pioniera che dedicò la sua vita allo studio, trasportando nella provincia veneta l’allora nascente scienza newtoniana. Nasce a Rovigo nel 1732 ma, sostenuta dal padre e animata dal fervore dell’età dei Lumi, così come dal suo grande amore per la fisica, prende presto il volo per diventare la terza donna a laurearsi al mondo. 
 
Rovigo oggi ricorda questa importante rodigina con la mostra «Cristina Roccati. La donna che “osò” studiare Fisica» che si terrà a Palazzo Roncale da oggi fino al 21 aprile 2025.
 
(...) Studentessa «fuori sede», raggiunse la meta a soli 19 anni...frequenta le lezioni all’Università di Bologna, unica studente donna non ancora diciottenne. ...qualche anno dopo, viene nominata Principe dell’Accademia dei Concordi di Rovigo: unica figura femminile a ricevere questo incarico.
La sua vita trascorre tra Bologna, Padova e la sua città natale. La vicenda personale e l’opera di Cristina si collocano sullo sfondo dell’illuminismo, del fermento dei salotti e dei caffè letterari. Ma anche della passione per la fisica sperimentale, della diffusione delle teorie di Isaac Newton e della meravigliosa scoperta dell’elettricità. «Come per Celebrata in gioventù e poi velocemente dimenticata la storia della «Virgo rodigina» apre anche uno spaccato sulla scienza e sul ruolo che vi svolsero le donne. 
 

A Rovigo suscitò infatti molto scalpore che una ragazza di appena 15 anni partisse per Bologna per studiare all’Università. Ancora più incomprensibile risultò l’oggetto dei suoi studi: materie che esulavano dalle strette competenze riservate alle donne. Anche se si era nel secolo dei Lumi, le università continuavano a essere palestra esclusiva per maschi benestanti. Al mondo, solo due donne avevano all’epoca raggiunto la laurea: Elena Cornaro Piscopia e Laura Bassi, la prima all’Università di Padova, la seconda nell’Ateneo bolognese. Cristina giunse a Bologna per studiare logica, filosofia, meteorologia, geometria e fisica. Fu la prima studentessa “fuori sede” della storia. Il padre, con
una decisione controcorrente, aveva infatti puntato su di lei anziché sul fratello. La Roccati si laureò nel 1751, appena diciannovenne, e l’anno successivo si trasferì a Padova per continuare la sua formazione con lo studio dell’astronomia e della fisica di Newton.
Costretta a lasciare Padova già nel 1752 a causa dello scandalo finanziario in cui era stato
coinvolto il padre, Roccati si dedicò all’insegnamento della fisica nella sua città natale, rivolgendosi ai membri dell’Accademia dei Concordi che nel 1754 la nominarono loro «Principe». A lei il maestro Matteo Massagrande regala un ritratto che trae ispirazione dall’avvincente vita di questa pioniera. Restituendo così alla storia anche il suo volto: minuto ma dagli occhi grandi e volitivi.