Cristina Roccati la donna che «osò» studiare fisica
Da il "Corriere del Veneto (Treviso e Belluno) · 06 dic 2024"
Cristina Roccati, giovane e coraggiosa amante delle scienze esatte, in vita fu una pioniera che dedicò la sua vita allo studio, trasportando nella provincia veneta l’allora nascente scienza newtoniana. Nasce a Rovigo nel 1732 ma, sostenuta dal padre e animata dal fervore dell’età dei Lumi, così come dal suo grande amore per la fisica, prende presto il volo per diventare la terza donna a laurearsi al mondo.
Rovigo oggi ricorda questa importante rodigina con la mostra «Cristina Roccati. La donna che “osò” studiare Fisica» che si terrà a Palazzo Roncale da oggi fino al 21 aprile 2025.
(...) Studentessa «fuori sede», raggiunse la meta a soli 19 anni...frequenta le lezioni all’Università di Bologna, unica studente donna non ancora diciottenne. ...qualche anno dopo, viene nominata Principe dell’Accademia dei Concordi di Rovigo: unica figura femminile a ricevere questo incarico.
La sua vita trascorre tra Bologna, Padova e la sua città natale. La vicenda personale e l’opera di Cristina si collocano sullo sfondo dell’illuminismo, del fermento dei salotti e dei caffè letterari. Ma anche della passione per la fisica sperimentale, della diffusione delle teorie di Isaac Newton e della meravigliosa scoperta dell’elettricità. «Come per Celebrata in gioventù e poi velocemente dimenticata la storia della «Virgo rodigina» apre anche uno spaccato sulla scienza e sul ruolo che vi svolsero le donne.
La sua vita trascorre tra Bologna, Padova e la sua città natale. La vicenda personale e l’opera di Cristina si collocano sullo sfondo dell’illuminismo, del fermento dei salotti e dei caffè letterari. Ma anche della passione per la fisica sperimentale, della diffusione delle teorie di Isaac Newton e della meravigliosa scoperta dell’elettricità. «Come per Celebrata in gioventù e poi velocemente dimenticata la storia della «Virgo rodigina» apre anche uno spaccato sulla scienza e sul ruolo che vi svolsero le donne.
A Rovigo suscitò infatti molto scalpore che una ragazza di appena 15 anni partisse per Bologna per studiare all’Università. Ancora più incomprensibile risultò l’oggetto dei suoi studi: materie che esulavano dalle strette competenze riservate alle donne. Anche se si era nel secolo dei Lumi, le università continuavano a essere palestra esclusiva per maschi benestanti. Al mondo, solo due donne avevano all’epoca raggiunto la laurea: Elena Cornaro Piscopia e Laura Bassi, la prima all’Università di Padova, la seconda nell’Ateneo bolognese. Cristina giunse a Bologna per studiare logica, filosofia, meteorologia, geometria e fisica. Fu la prima studentessa “fuori sede” della storia. Il padre, con
una decisione controcorrente, aveva infatti puntato su di lei anziché sul fratello. La Roccati si laureò nel 1751, appena diciannovenne, e l’anno successivo si trasferì a Padova per continuare la sua formazione con lo studio dell’astronomia e della fisica di Newton.
Costretta a lasciare Padova già nel 1752 a causa dello scandalo finanziario in cui era stato
coinvolto il padre, Roccati si dedicò all’insegnamento della fisica nella sua città natale, rivolgendosi ai membri dell’Accademia dei Concordi che nel 1754 la nominarono loro «Principe». A lei il maestro Matteo Massagrande regala un ritratto che trae ispirazione dall’avvincente vita di questa pioniera. Restituendo così alla storia anche il suo volto: minuto ma dagli occhi grandi e volitivi.
una decisione controcorrente, aveva infatti puntato su di lei anziché sul fratello. La Roccati si laureò nel 1751, appena diciannovenne, e l’anno successivo si trasferì a Padova per continuare la sua formazione con lo studio dell’astronomia e della fisica di Newton.
Costretta a lasciare Padova già nel 1752 a causa dello scandalo finanziario in cui era stato
coinvolto il padre, Roccati si dedicò all’insegnamento della fisica nella sua città natale, rivolgendosi ai membri dell’Accademia dei Concordi che nel 1754 la nominarono loro «Principe». A lei il maestro Matteo Massagrande regala un ritratto che trae ispirazione dall’avvincente vita di questa pioniera. Restituendo così alla storia anche il suo volto: minuto ma dagli occhi grandi e volitivi.
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